Il consumo energetico e il PIL
Come abbiamo visto sinora, l’energia serve per fare ogni cosa: studiare, correre, accendere una lampadina, spostarsi in auto. Va da sé che, più attività un soggetto (una persona, un elettrodomestico o una fabbrica) compie, più energia avrà bisogno per alimentarsi. La stessa cosa vale anche per la nazione in cui viviamo, l’Italia: più attività vengono svolte sul nostro territorio, più ci sarà bisogno di energia per svolgerle. Facciamo un passo indietro: sai cos’è il PIL?
PIL è la sigla di Prodotto Interno Lordo, ovvero la somma di quanto producono le singole persone che lavorano all’interno dell’Italia e, quindi, rappresenta la ricchezza della nostra nazione. Va da sé che più un paese è ricco, più il PIL è alto, più attività svolge e più avrà bisogno di energia.
Ecco quindi che i paesi con il PIL più alto, come l’Italia, la Francia, la Germania o gli Stati Uniti sono considerati più sviluppati, perché hanno molte fabbriche, industrie e servizi e richiedono di conseguenza molta più energia rispetto a paesi meno sviluppati che, invece, ne hanno di meno. Per farti un esempio: nel 2008, gli USA utilizzavano da soli il 20% di tutta l’energia utilizzata sulla Terra, mentre un paese come l’India -per quanto grande e popolato- soltanto il 4%.
“Più una nazione
è ricca, più energia
consuma.”
Diversi paesi, diversi consumi
Al giorno d’oggi nel mondo esistono realtà molto diverse tra loro. Ci sono nazioni più ricche e sviluppate, altre che stanno crescendo e altre ancora molto povere e poco sviluppate.
Senza energia, un Paese come l’Italia non potrebbe sopravvivere. Pensa a tutte le industrie che producono il cibo che mangiamo, i vestiti che indossiamo e gli oggetti che utilizziamo ogni giorno. I lampioni che illuminano le strade e gli elettrodomestici che ci aiutano con i lavori di casa.
Pensa anche a quanta energia serve per far funzionare le macchine, le navi, i treni, gli aerei e gli autobus. Riesci forse a immaginare un mondo senza tutti questi servizi? Ovviamente no.
Ci sono però Nazioni che non hanno tutti questi servizi e che, quindi, richiedono molta meno energia. Queste differenze sono il frutto di secoli di storia e di guerre fatte proprio per garantirsi l’accesso alle fonti di energia, fondamentali per garantire lo sviluppo e la ricchezza di ogni Paese. Non è detto, infatti, che i Paesi più sviluppati siano quelli che hanno sul loro territorio le fonti d’energia: spesso sono quelli che nel tempo sono riusciti ad aggiudicarsele.
Il ruolo della politica
È chiaro quindi che, per permettere a tutti i Paesi del mondo di essere sviluppati e vivere bene, serve che tutti abbiano accesso all’energia di cui hanno bisogno. Come abbiamo visto, però, l’energia sulla Terra non è infinita, bisogna quindi tutelarla e usare al meglio le fonti ci offre.
Raggiungere questi obiettivi è il compito dei governatori di tutte le Nazioni, che devono trovare i giusti accordi per regolare l’uso delle risorse da parte di tutti: i governatori dovrebbero impegnarsi a sfruttare sempre meno le fonti esauribili e più nocive (come i combustibili fossili) per concentrarsi sulle fonti rinnovabili, uno sforzo che migliorerebbe le condizioni di vita di tutti, riducendo l’inquinamento e la dipendenza -soprattutto economica- dai combustibili.